USCITE FEBBRAIO 2018

Domenica 4 ore 9:00
Corrubbio - Moceniga - Sega - Campara - Veronello - Lazise - Torri del Benaco - Bardolino - Pigno - Ragano - Arcè - Negarine - S.Pietro in Cariano - Pedemonte Corrubbio

Domenica 11 ore 9:00
Corrubbio - Pescantina - Bussolengo - Crocioni - Peschiera - Lazise - Calmasino - cavaion - Tacconi - Sega - Arcè - Pescantina - Corrubbio

Domenica 18 ore 9:00
Corrubbio - Bussolengo - Villafranca - Valeggio - Monzambano - S.Giorgio - Bosco di Sona - Crocioni - Corrubbio

Domenica 25 ore 9:00
Corrubbio - Moceniga - Ragano - Caprino - Costermano - Cavaion - Calmasino - Veronello - Pastrengo - Palazzolo - Bussolengo - Corrubbio

18/06/13

Pedemonte, Sabato 15 giugno 2013

Questa mattina, alle ore 6:00, il gruppo ciclistico degli Orsi si dà appuntamento a Villa Angelina. Il Sole è già spuntato dalle colline di Montecchio, ma le nuvole all'orizzonte impediscono che i suoi raggi illuminino quelli delle nostre biciclette. Il programma di giornata prevede il raggiungimento del traguardo di Zibello per un totale di 130 km in bicicletta e poi il ritorno in pulmino.
Si parte e l'argomento primo è la cottura delle cotiche: Lamberto insiste che questo alimento non si può cuocere in un brodo troppo grasso perché "è come togliere il sale dalle sarde salate in acqua salata". E, tra quelli che sostengono altre forme di cottura come Enzo e Lamberto che insiste nelle sue convinzioni, si arriva nei pressi di Mantova. Renato, Cesare e Franco iniziano ad allungare; queste accelerazioni non si capiscono se non per la golosità di arrivare prima a tavola per assaggiare quelle fette prelibate di culatello. Ogni fuga di questi tre viene sempre annullata con prontezza da Orso Ugo (Paolo) e da Mario. Benetti, sempre molto temuto in questo gruppo, quest'oggi non desta timori a causa di un ginocchio fuori uso.
Si arriva verso il 70° km, le cotiche sono già state utilizzate dai muscoli di questi atleti, ma Renato, Franco e Mario capiscono che da un'ulteriore allungo loro di scorte di energia ne avrebbero ancora e la fuga potrebbe diventare quella decisiva. Renato, allora, inizia a viaggiare davanti agli altri due sempre oltre i 40 km orari, Mario gli dà qualche cambio ma Renato è come una grande onda che sembra infrangersi contro una scogliera e disperdere la sua forza in mille gocce che si inerpicano verso il cielo, ma ricadendo dallo spazio rigenerano una nuova energia e l'onda ritorna verso l' interno del mare con altrettanta forza dirompente.
E così questi tre, sempre guidati da Renato, si esibiscono in una fuga che verrà ricordata nel corso degli anni come la dimostrazione che nel ciclismo non si può sottovalutare nessuno e che la crescita morale e l'intensità di sofferenza nel raggiungere l'obiettivo non trovano eguali in nessun altro sport.

 Non credevo nella crescita atletica di Renato, ne di Franco, Lamberto e Paolo, ma mi sono ricreduto. La realtà va davvero al di là di ogni immaginazione.

2 commenti:

  1. C'è qualcuno che vorrebbe partecipare al memorial Carradori (Zen) a una, due o tutte e tre le gare? La prima sarebbe venerdì.

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  2. ciao, io mi sono già iscritto a tutte e tre.
    mio papà invece deve decidere se iscriversi a una, due o tutte e tre le gare... sente ormai il peso dell'età e non sa se le gambe reggono ;-)

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